Come accettare se stessi

Quando si parla di accettazione di se stessi si crea sempre un gran fraintendimento. Vediamo di sfatarlo in questo articolo e di capire come puoi iniziare adesso ad accettare veramente te stesso.

La verità sull’accettare se stessi

“Devi imparare ad accettarti”, “devi apprezzarti per come sei”, “devi imparare ad accettare anche le tue debolezza”, si sentono spesso queste frasi uscire dalla bocca di tanti, ma cosa vuol dire veramente accettare se stessi?

E soprattutto, la vera domanda è: come si fa?

Voglio parlare di accettazione di se stessi perché questa è il presupposto per amare se stessi e quindi avere un buon rapporto con se stessi.

E si sa che chi non riesce ad apprezzarsi fatica anche ad avere buone relazioni con gli altri, a sentirsi amato e meritevole di affetto.

Purtroppo sembra che l’accettazione di se stessi sia una delle sfide più grandi della maggior parte delle persone, una sfida che troppo spesso viene persa.

Questo accade perché le persone hanno una falsa concezione di cosa voglia dire accettare se stessi. Quindi sfatiamo il grande falso mito che ti impedisce, in questo momento, di avere un buon rapporto con la tua persona.

Accettare se stessi non vuol dire non poter cambiare

È così, questa è la falsa credenza che impedisce alle persone di accettare se stesse: la convinzione che accettazione voglia dire non poter cambiare, non poter migliorare.

Ed è normale rifiutare questo concetto di accettazione, perché la realtà è che abbiamo dei difetti che danneggiano noi e le nostre relazione e che quindi diventano difficili da “accettare” e basta.

Perché dovremmo accettare serenamente qualcosa che ci danneggia?

Vista in questo modo, accettare se stessi diventa un’impresa impossibile. Ci arrabbiamo con noi stessi perché abbiamo determinate debolezze e siamo convinti non poterle cambiare, di non poter fare niente per migliorare.

Per questo, oggi voglio aiutarti ad avere una diversa e migliore consapevolezza sull’accettazione.

Accettazione non vuol dire approvazione o rassegnazione, accettazione, paradossalmente, è il punto di partenza per attuare un cambiamento.

Accettazione significa prendere consapevolezza che un difetto c’è e che possiamo lavorare su quel difetto per migliorare.

Nel momento in cui guardi i tuoi difetti e le tue mancanze da una prospettiva più positiva, ovvero con la consapevolezza che puoi migliorare, ecco che le tue debolezze non ti spaventano più e proprio per questo motivo riesci ad attuare un cambiamento su di te.

Finché continui a credere di non poter cambiare quei lati di te che non ti piacciono è normale che tu sia in costante lotta con te stesso.

Ma nel momento in cui hai la consapevolezza che puoi migliorare e puoi modificare anche quegli aspetti di te che ti piacciono meno, cominci ad accettare te stesso.

Accettazione non significa rassegnarsi. Chi si rassegna adotta invece un atteggiamento da vittima, si crogiola nella propria insoddisfazione anziché prendersi la responsabilità di attuare un cambiamento.

Perché cambiare, in fin dei conti, è faticoso, richiede un impegno che la maggior parte delle persone non vuole prendersi.

Quindi in molti si illudo che accettarsi voglia dire rimanere nella propria condizione senza fare niente per modificare la situazione. E ovviamente, vivono male, perché rimangono insoddisfatti e arrabbiati con i propri difetti.

Per cominciare ad attuare un miglioramento e cambiare qualsiasi cosa di te tu voglia cambiare devi cominciare con l’accettare te stesso, che come abbiamo detto non significa altro che prendere consapevolezza che un difetto c’è e sul quel difetto dovrai e potrai lavorare.

L’accettazione di se stessi è la base per accrescere la propria autostima e avere un buon rapporto con se stessi e con gli altri. Per questo ne parlo approfonditamente nel mio corso interamente dedicato a sviluppare sicurezza in se stessi per costruire poi delle belle relazioni nella tua vita sentimentale. Puoi avere accesso gratuito al corso cliccando qui.

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